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Medicina Occidentale e "Medicina" Naturale

"La medicina occidentale ha sviluppato una teoria sistematica ed una pratica clinica. I trattamenti di routine includono iniezioni, farmaci, chirurgia, chemioterapia, e così via. Può essere descritta come “applicare delle cure solo alla tua testa se hai mal di testa, o solo ai tuoi piedi se hai male ai piedi.” Il trattamento si focalizza solo su una parte del corpo, si basa sullo stato attuale delle conoscenze scientifiche, ed è piuttosto meccanico. Per esempio, un dottore si limita semplicemente a dare degli antipiretici ai pazienti con la febbre, antibiotici ai pazienti con infiammazioni, e applica chirurgia e/o raccomanda chemioterapia ai pazienti con tumori. (…) La medicina occidentale  enfatizza il trattamento delle parti del corpo interessate dalla malattia, mentre la medicina tradizionale cinese considera il corpo umano come un sistema completo. La teoria dei canali e dei meridiani, la teoria di  yin e yang, e i principi dei cinque elementi formano un insieme organico e prendono in considerazione il benessere nel suo insieme. Essa promuove  l’armonizzazione degli esseri umani con il cielo e con la terra, come pure con l’ambiente che li circonda, e considera che il proprio umore influenzi la salute.” 
(Fonte: http://it.clearharmony.net/)

La Kinesiologia Specializzata si fonda in buona misura sulla Medicina Tradizionale Cinese, con la quale condivide questi principi, che potremmo riassumere come "visione olistica dell'individuo".
Abituati all'approccio della Medicina Occidentale, spesso i miei clienti mi chiedono quali sono i campi di applicazione della Kinesiologia, ovvero quali sono i disturbi curabili, considerandola "Medicina Naturale". In questi casi ribadisco sempre il concetto che le discipline olistiche non fanno parte del campo medico e tantomeno "curano" nella cezione che noi diamo a questo termine: la Kinesiologia e le altre metodiche olistiche (omeopatia, i Fiori di Bach, il massaggio per il benessere, il Craniosacrale, il Qi Gong, lo yoga...etc.)  hanno la funzione di riportare il soggetto a quello stato di equilibrio, benessere e consapevolezza di sè entro il quale è l'organismo stesso che si trova nelle condizioni adatte a reagire ai disagi. Non vi è dunque un campo di applicazione specifico: le tecniche ed i rimedi naturali vengono recepiti dall'organismo che in modo innato le distribuirà laddove necessario.
Ad esempio in caso di tendenza ad infezioni recidivanti, approccio olistico significa lavorare sulla capacità dell'organismo di reagire (rafforzamento del sistema immunitario) e comprendere l'aspetto psicosomatico del problema (la fonte del disagio manifesto), invece che focalizzarsi esclusivamente sulla risoluzione localizzata dell'infezione in corso: componente senz'altro indispensabile ma non sufficiente.
Indubbiamente la Medicina Occidentale è in grado, nella maggior parte dei casi, di risolvere il singolo episodio che si manifesta in modo repentino e più facile. Esempio? Una pasticca e oplà: il mal di testa se ne va! Certo più comodo di qualche seduta di Craniosacrale, come negarlo? Tuttavia non sempre le cose comode e veloci sono esaustive: le discipline olistiche vedono la malattia come un modo con il quale il corpo esprime un disagio dell'animo e dunque integrare, nella cura di sè, la Medicina Occidentale e, a complemento, le discipline olistiche, è la scelta migliore per il proprio benessere, intendendo benessere come qualcosa di più del "non essere malati".

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