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Nesso tra ipotiroidismo e fibromialgia


Tra i sintomi dell'ipotiroidismo (cioè tiroide "pigra") riscontriamo la stanchezza cronica, estrema freddolisità e dolori muscolari diffusi, tutti sintomi della Fibromialgia. Peraltro è interessante notare come sia molto frequente trovare persone a cui è stato diagnosticato sia ipotiroidismo che fibromialgia e guardacaso, dagli studi svolti emerge una correlazione tra le due problematiche
  • Uno studio del 2007 del Dipartimento di Medicina Interna - Divisione di Reumatologia, presso l'Università di Pisa, ha esaminato un possibile collegamento tra fibromialgia e ipotiroidismo di Hashimoto. Essa ha concluso che la presenza di autoimmunità tiroidea può predisporre alla fibromialgia.
  • Nel 2010 uno studio clinico a cura del Dr. Ian Carroll ed il Dr. Jarred Younger, PhD della "Stanford Systems Neuroscience and Pain Lab" stava appunto analizzando il ruolo dell'ormone tiroideo T3 nella fibromialgia.I primi risultati mostrarono che pazienti ipotiroidei, trattati con T3 hanno sperimentato un certo miglioramento nei sintomi della fibromialgia.
Da tutto ciò la domanda nasce spontanea: 
e se, in alcuni casi (magari non in tutti), i vari sintomi che portano a diagnosticare una fibromialgia siano, in realtà, "solo" i sintomi di una sindrome di ipotiroidismo di Hashimoto? (che guardacaso spesso non è diagnosticata).

A questo punto chi è fibromialgico potrebbe anche porsi lo scrupolo di capire lo stato della sua tiroide, che ne dite? Peraltro tenendo conto che esistono casi di ipotiroidismo subclinico, ossia non poi così evidenti dal consueto esame del sangue che considera semplicemente il valore del TSH.

Ma mettiamo il caso di essere stati così "fortunati" (si fa per dire) da essere riusciti senza troppe peripezie a farsi diagnosticare l'ipotiroidismo: come, pur assumendo gli ormoni di sintesi prescritti dall'endocrinologo, non sempre si vede migliorare la fibromialgia? "Forse perchè non sempre curare  la tiroide crea beneficio alla fibromialgia" direte voi, o forse... perchè in realtà, nel nostro specifico caso, gli ormoni che si stanno assumendo non trattano adeguatamente l'ipotiroidismo! Infatti diversi ipotiroidei assumendo gli ormoni di sintesi vedono un miglioramento dei propri disturbi (compresi quelli tipici dell'ipotiroidismo), ma non sempre
(dipende dai casi) li vedono scomparire. 
Ecco perchè diversi medici sostengono che non sempre basti somministrare solo l'ormone T4, o la levotiroxina di sintesi ad es. l'Eutirox, come solitamente si fa.
Teoricamente infatti, la conversione da T4 a T3 dovrebbe essere eseguita da nostro corpo, in particolare dal fegato, ma non in tutti i casi succede.
Che fare dunque?

  •  Capre perchè questa conversione non avviene. Potrebbe essere utile intervenire sul benessere del fegato per riportarlo in condizione di svolgere il suo compito di trasformare il T4 in T3. Questo sostegno al fegato è fattibile mediante le tecniche Bio-Naturali che pratico nel mio studio, valutando anche l'utilità di opportuni integratori, come il desmodio, il "T43 CONVERSE" della PhytoItalia e alcuni accorgimenti alimentari.
  • Valutare (ad esempio attraverso il test kinesiologico delle intolleranze energetiche agli alimenti) se sia opportuno eliminare il glutine dalla propria dieta o quantomeno sostituire il glutine comune (moderno) con quello antico. Ci sono infatti degli studi scientifici che mostrano una correlazione tra ipotiroidismo e glutine. Nel parlo in questo mio articolo, e anche in in questo mio video.
  • Il medico potrebbe valutare idonea la somministrazione di ormoni bio-identici, ossia sostanze la cui struttura biochimica (e quindi il loro effetto fisiologico)  sia esattamente identica a quella degli ormoni prodotti dal nostro organismo, mettendo quindi il fegato in condizioni di attuare meglio la trasformazione da T4 a T3.
    Effettivamente il concetto che una sostanza naturale sia più facilmente assimilabile (e quindi efficace) di una di sintesi non mi pare così strampalato: basti pensare a quante persone hanno effetti collaterali se assumono ricostituenti a base di ferro di sintesi mentre non ne hanno se assumono la clorofilla, fonte naturale di ferro.

    Dove trovare dunque questi ormoni tiroidei bio-identici? Ebbene, sono contenuti nella polvere di tiroide secca (in genere di suino).

    Una delle possibili strategie per affrontare la problematica dell'ipotiroidismo dunque consiste nel provare,
    sotto controllo e prescrizione medica, a sostituire l'assunzione degli ormoni di sintesi con la tiroide essiccata di maiale. Non è detto che sia sempre la soluzione adatta e non è detto che risolva anche l'eventuale fibromialgia concomitante ma visto che molti testimoniano che nel loro caso ha cambiato la vita.

Che altro possiamo fare per l'ipotiroidismo?  Cosa possiamo fare per la fibromialgia?

Molto altro ancora:

Nel mio lavoro mi affianco al percorso medico che la persona compie, per offrire tecniche bio-naturali (quelli che alcuni definiscono "medicina" complementare) mirate, sorprendentemente efficaci e al contempo non invasive
Sono Kinesiologa Specializzata e utilizzo quotidianamente i metodi bio-naturali per aiutare le persone a ritrovare il loro equilibrio in modo naturale e duraturo.

Ecco i benefici specifici a cui possiamo mirare nel caso di ipotiroidismo e/o fibromialgia:
Non dimentichiamo inoltre che tra le cause che portano alla fibromialgia c'è anche, molto più spesso di quanto si creda, l'atteggiamento interiore di un costante "trattenere", "resistere", non "lasciare andare" e questo è un aspetto sul quale mi trovo a lavorare molto spesso e con efficacia. Ho dedicato un video a questo argomento, clicca qui per vederlo.

Contatta Studio Artemide al 3479807391 o scrivi a sara.vallenari@gmail.com per fissare il tuo appuntamento. 


Altri miei articoli sulla tiroide:

Altri miei articoli sulla fibromialgia:

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NOTA: quanto esposto nel presente articolo non vuole costituire diagnosi ne indicazione medica. In caso di patologie e' sempre opportuno rivolgersi al medico e considerare i metodi bionaturali come supplemento complementare (e non come sostituzione alle cure sanitarie) per l'incremento del proprio benessere psico-fisico.  L'eventuale uso del termine "cura" riferito ai metodi bio-naturali è da intendersi come "prendersi cura" e non come "atto di cura medica".