Tutti i bambini che respirano male e hanno i denti storti hanno deficit e delle disfunzioni della muscolatura orofacciale, linguale, idealmente anche respiratoria.
L'origine dei denti storti può essere legata a fattori genetici (quando in pratica è scritto nel DNA che le arcate dentali sono lunghezza diversa) o, come spesso accade, ad atteggiamenti comportamentali scorretti (soprattutto durante l'infanzia): quando escono i denti, le disfunzioni neuromuscolari (logopedista) e lesioni osteopatiche (osteopatia) preesistenti faranno sì che essi si dispongano in maniera irregolare (malocclusione).
In questi casi, le figure di riferimento sono (o dovrebbero essere):
- Il dentista.
- logopedista esperto in terapia miofunzionale
- L’osteopata o l'operatore Cranio Sacrale
Disordini endocrini, nutritivi, malattie dell’infanzia e abitudini errate (ad esempio eccessivo uso del ciuccio, il biberon dopo i 3 anni, spingere la lingua contro i denti e negli adulti il bruxismo), la coordinazione motoria, la postura dei piedi e del bacino che per un meccanismo di compensazine influisce sulla postura del collo e dell'articolazione temporo-mandibolare, problemi di respirazione... questi fattori influiscono sugli organi o apparati che sono collegati all’occlusione dentaria.
Non sempre dunque, la malocclusione è dovuta meramente a una mancanza di proporzioni tra arcate dentali legata a fattori genetici e anche se così fosse l'intervento in team di più figure è comunque meglio. Questo perchè l'apparato stomatognatico partecipa alla postura globale dell’essere umano e viceversa da esso è influenzato, quindi l'occlusione dentale dipende anche dalla funzione linguale, della respirazione polmonare, della respirazione cranio-sacrale, della deglutizione mediata dall’osso ioide con i muscoli ad esso collegati (direttamente collegati con: mandibola, ossa temporali del cranio, manubrio dell’osso sternale, clavicole, prime coste toraciche, scapole, vertebre cervicali.
Ma allora, viste le loro interrelazioni professionali, perché il dentista, la logopedista miofunzionale e l'operatore Cranio Sacrale non collaborano insieme?
Il dentista si occupa di ristrutturale la forma e le dimensioni del massiccio facciale (in genere qui si parla dell'ortodontista che interviene con l'apparecchio per i denti), consentendo ai muscoli che non si muovevano a sufficienza di avere spazio per poterlo fare.
La logopedista, ottenuto la spazio ottimale per il movimento muscolare da parte del dentista, potrebbe più facilmente e con maggiore predicibilità insegnare ai ragazzi nuovi strategie di movimento per labbra, lingua, muscoli facciali in generale e tutta la muscolatura respiratoria accessoria.
L’osteopata o l'operatore Cranio Sacrale potrebbe coordinare il tutto, visto che non basta che il dentista allarghi le ossa sottosviluppate per garantire la ripresa della loro corretta mobilità reciproca, della loro “respirazione”.
Senza contare il fatto che ognuno dei tre più facilmente potrebbe fronteggiare le recidive.
Chi non teme che, dopo aver riaddrizzato i denti dal dentista, questi possano tornare storti? Quando questo accade, è perché si è modificata la forma del corpo (disposizione dei denti) senza insegnare ai muscoli del corpo come muoversi all’interno di quella nuova forma al fine di mantenerla nel tempo. È un po’ come se volessimo costruire una diga al fine di cambiare il corso di un fiume: se dopo aver costruito la diga (apparecchio addrizzadenti) non indichiamo al fiume una nuova strada da percorrere, nel momento in cui toglieremo la diga il fiume tornerà a percorrere il letto di prima e tutto il lavoro sarà stato vano.
Allo stesso modo logopedista e osteopata hanno le loro difficoltà professionali a lungo termine, e spesso constatano che i risultati ottenuti appena terminata la loro terapia regrediscono o scompaiono a distanza di tempi non lunghi. Questo avviene perché non si può modificare la funzione, ossia il movimento dei muscoli, le vie neurali che indicano loro le strategie di movimento e nemmeno la reciproca mobilità delle ossa contigue del cranio, finchè l’impalcatura materiale per espletare il movimento (ossa) mantiene la stessa forma.
L'odontoiatra Andrea Di Chiara,Presidente AIPRO (Associazione Italiana per le Prevenzione della Respirazione Orale), da questo consiglio ai genitori: "chiedete al vostro dentista cosa intende fare per evitare che i denti di vostro figlio tornino storti dopo che li ha addrizzati… e magari proponetegli di collaborare con altri colleghi che possano superare i suoi limiti professionali."
Sara Vallenari, operatrice in Cranio Sacrale Biodinamico e Kinesiologia Specializzata presso Studio Artemide a Solbiate Arno (VA) contatti>>